La pizza margherita

Voci d'Italia: Il podcast per imparare la lingua italiana
Trascrizione
della puntata

Speaker 1 

Voci d'Italia, la lingua italiana parlata dagli italiani. Il podcast di italiano per stranieri che riporta in viaggio alla scoperta del Bel Paese attraverso le voci degli italiani. 

Speaker 2 

Avvia la libreria musicale. 

Speaker 3 

Bentornati a voce di. Taglia una delle parole italiane più conosciute in tutto il mondo è la pizza ed è proprio di questa pietanza tanto diffusa e amata dagli italiani, ma non solo. Vorrei parlare oggi con Emanuela Bianconi, giornalista enogastronomica grande e appassionata di tematiche legate al benessere e promotrice di un'alimentazione sana, naturale e consapevole, Buongiorno Emanuele. 

Speaker 2 

Vai alla libreria Musicale. Avvia la libreria musicale. Vai a fare in culo. 

Speaker 3 

Buongiorno Marta, grazie di aver accettato il mio invito, so che tu lavori per cookies, una delle più accreditate testate gastronomiche dedicate alla cucina. 

Speaker 4 

Sì, esatto, il cool hit è appunto una giovane testata giornalistica che si occupa di food cibo a 360 °, quindi non solo ricette, idee e consigli, ma anche tanti a contenuti di approfondimento, News, guide, itinerari e anche insomma tanti eventi culinari di spicco. Ecco, questo è il mondo cookies. 

Speaker 3 

Emanuela, tu sei romana, ma per lavoro ti sei trasferita a Napoli, considerata la capitale della pizza. 

Speaker 4 

Esattamente beh, intanto la pizza non ha sicuramente bisogno di di presentazioni. Voglio dire, in fondo è. Simbolo gastronomico della nostra immensa tradizione culinaria. Poi sicuramente ecco essere qui a Napoli, come dire, in questo senso mi ci. Perché siamo poi nella vera capitale della pizza? 

Speaker 3 

So che le prime attestazioni scritte della parola pizza risalgono al latino volgare di Gaeta nel 997 e. 

Speaker 4 

Pensa che addirittura Marta, la pizza ha origini antichissime, le primissime tracce addirittura sono da risalire tra il paleolitico e il neolitico. Lì. Sì, sì, lì si parla di 1 1. Primissimo impasto con realizzato con farina ed acqua per la lievitazione. Si dovrà aspettare gli egizi che inizieranno ad introdurla e poi anche nell'antica Roma. Abbiamo queste prime attestazioni di una sorta di focaccia, di forma rotonda, appunto, preparata impastando l'acqua con farina, sale ed erbe ed erbe aromatiche. Però, come dicevi appunto tu. La prima volta in cui appare la parola si fa riferimento in realtà ad una focaccia. Ed è il 999. 47 d.C. A Gaeta, all'interno del documento notarile scoppio relativo alla locazione di un? Di un mulino. 

Speaker 3 

Ho sentito anche che all'epoca l'accezione di questa parola non era quella stessa che abbiamo oggi, cioè? Ancora tra il 600 e l'Ottocento nei Ricettari napoletani la parola pizza indicava preparazioni dolci, quindi non era 1 1 pietanza salata, tanto dopo se ben ricordo, nel sedicesimo secolo a Napoli. Insomma, la pizza diventa salata, è vero? 

Speaker 4 

Diretta, sì diventa ciò che appunto è oggi. Intanto intorno al 500 c'è una questo impasto che è un disco di pasta che unisce una serie di di ingredienti molto semplici, strutto, basilico, formaggio e pepe. Quindi in realtà se vogliamo qualcosa, anche di molto diverso rispetto alla pizza che conosciamo oggi. Si inizia invece a parlare di pizza moderna, quindi molto più simile a quella preparazione a quell'impasto che tutt'oggi consumiamo. Intorno al 700. Questo perché, dopo l'introduzione del pomodoro, quindi con la scoperta dell'America, insomma, al fine del 1400, ma successivamente tra il 600 e il 700, c'è l'introduzione del pomodoro e quindi la pizza. Diventa qualcosa di molto più simile ad oggi. In realtà poi, per l'introduzione invece della mozzarella e del formaggio dobbiamo ancora aspettare qualche anno. 

Speaker 3 

Una delle pizze più famose è la pizza Margherita. A cosa dobbiamo questo nome? 

Speaker 4 

Allora, in realtà su questa pizza che è sicuramente una e delle più antiche, ma anche delle più celebri, c'è un po una leggenda che che la riguarda ma che sembrerebbe appunto essere davvero solo una leggenda o, per dirla un po, con il concetto moderno, una fake news, perché sederebbe che questa questa pizza sia nata a Napoli nel 1889 dalle mani di un noto pizzaiolo dell'epoca che si chiamava Raffaele Esposito, che creò. Proprio in occasione della visita della Regina Margherita. Con il Re Umberto Primo creò questa questa pizza, in realtà ne fece tre diverse, ma si narra che questa pizza in particolare fu apprezzata particolarmente dalla regina, che chiese appunto al pizzaiolo. Quale fosse il nome? Questa di questa pizza. E lui rispose Margherita in suo onore. In realtà pare che la storia sia stata, diciamo, creata d'arte, da una celebre pizzeria del centro storico partenopeo. L'unica certezza è che tracce di un impasto simile, cotto in forno a legna e condito appunto con pomodoro e mozzarella. Risalga addirittura a molto prima della fine dell'Ottocento, quindi probabilmente non databile con quel periodo e con quella visita della della Regina Margherita e di Re Umberto Primo. 

Speaker 3 

Quindi ricordiamo che la pizza Margherita è quella pizza classica condita con pomodori, mozzarella e basilico. 

Speaker 4 

Basilico in filo di oli extravergine di oliva, esatto. 

Speaker 3 

Per rappresentare i colori della bandiera italiana, quindi, è proprio la pizza italiana, un po per eccellenza se vogliamo. Noto che tutti i condimenti sono molto semplici, molto naturali, freschi, insomma genuini. La preparazione di una buona pizza è una vera arte, tanto che nel 2017, se ben ricordo, l'UNESCO ha dichiarato l'arte del pizzaiolo napoletano come patrimonio immateriale dell'umanità. 

Speaker 4 

Esattamente. E come si prepara la base? Allora la pizza è appunto una preparazione assolutamente straordinaria, perché con quattro semplicissimi ingredienti si realizza una vera e propria arte. Questi ingredienti sono semplicemente farina, lievito di birra, acqua e olio extravergine di oliva è un pizzico di sale. Questo è, è tutto quello che serve e per prepararla basta sciogliere appunto il lievito di birra fresco in acqua. Con anche un cucchiaino di zucchero. Nel caso si voglia, come dire, aiutare ad aumentare la lievitazione, mescolare questa miscela ottenuta con farina, olio e un pizzico di sale e poi formare un panetto che dovrà raddoppiare di volume. e a quel punto semplicemente stenderlo. La fase di stesura è una fase comunque molto importante, se lo si vuole un po più alla napoletana. Quindi con un cornicione un po più alto, ben alveolato e pronunciato. Si dovrà allargare con le mani. Se invece si vuole una resa più sottile, più fragrante, se vogliamo un pochino più simile alla pizza romana, allora potremmo anche stenderla e schiacciarla con un matterello. Poi a quel punto si condisce e si informa alla massima temperatura per circa 10:15. Questo poi magari dipenderà anche da dalla potenza stessa del forno. 

Speaker 3 

Quindi, da come lo racconti è un procedimento anche talmente semplice che tranquillamente. Fare anche a casa, infatti, in diverse case italiane. Insomma, la pizza si fa. Lo fa la mamma, la nonna, ci sono anche gli uomini che sono molto bravi. Tant'è vero che il pizzaiolo, quello classico, sempre un uomo, insomma, forse perché hanno più forza nelle braccia per impastare. Questa è una battuta, però è un'arte, ma è un'arte facilmente. Ente riproducibile anche in casa. Non ci vuole una grande grande studio, maestria o altro. 

Speaker 4 

Assolutamente, assolutamente. No, questo Assolutamente no. Certo è che ci sono dei piccoli segreti e dei consigli che si devono dare a chi si cimenta con questa preparazione in versione casalinga. Intanto l'utilizzo di ottime materie prime, gli ingredienti sono molto semplici, però proprio affinché sia impeccabile è importante che siano di estrema e grande qualità. Poi, dopo aver attentamente osservato i tempi di lievitazione, quindi la stesura, come dicevamo anche nel momento in. Si informa. Un'altra accortezza importante potrebbe essere quella di mettere una ciotolina con dell'acqua nel ripiano più basso del forno. Questo fa sì che si crei un ambiente piuttosto umido all'interno e che consente quindi poi di ottenere un prodotto ben lievitato, croccante all'esterno, ben alveolato. 

Speaker 3 

Che meraviglia. Beh, per chi non avrebbe voglia di preparare la pizza a casa, può andare anche in pizzeria, ormai in Italia andare a mangiare la pizza è 1 1 po una tradizione, è un'occasione per vedersi con gli amici, per stare insieme. Esistono anche molte pizzerie a taglio, che significa la pizzeria a taglio. 

Speaker 4 

Sono appunto quelle pizzerie che in realtà è una tradizione molto più romana. Ed è appunto la pizza stesa nelle classiche teglie, quindi benunte Oleate. Infornare alla massima temperatura e poi in queste pizzerie troviamo le farciture e le varianti più impensabili, insomma. 

Speaker 

EEA. 

Speaker 4 

Quel punto è possibile acquistarle in tranci o spicchi e consumarle per. Sto molto più veloce, informale, d'asporto, oppure prenderla e portarla a casa, quindi insomma, ne esistono davvero tante tipologie e tante varianti. 

Speaker 3 

Per conoscere le ricette più gustose della pizza, vi invito a visitare il sito di cookies www.cookies.it. Emanuela, io ti ringrazio tantissimo per tutte queste informazioni che hai saputo condividere con noi sulla pizza, sulla sua storia, la tradizione e tutte le curiosità che ci hai svelato in questo. In questo breve Podcast ti ringrazio ancora tanto e ti saluto. 

Speaker 4 

Grazie a voi Marta dell'invito. 

Speaker 3 

Arrivederci a tutti a presto. 

Speaker 1 

Avete ascoltato voci d'Italia? Podcast italiano per stranieri a cura di Martha Korad e Pierpaolo Bettoni. Una produzione lescere editore in collaborazione con anies, l'associazione nazionale insegnanti di lingue straniere. 

Speaker 2 

Visto che non è stato un po? 

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